Le sopracciglia alzate, gli “occhi da cucciolo”, la testa inclinata: i cani sono animali estremamente espressivi, ed è anche per questo che ci affezioniamo così tanto a loro.
Forse i nostri fedeli amici hanno sviluppato questa capacità proprio per farsi volere bene: è la tesi di un gruppo di ricercatori di diverse università britanniche e statunitensi.
Gli studiosi hanno confrontato l’anatomia facciale del cane domestico, di diverse razze, con quella del lupo grigio selvatico. È emerso che la maggior parte dei cani possiede i muscoli necessari per sollevare l’interno delle sopracciglia, mentre i lupi no.
In seguito, i ricercatori hanno disposto diversi esemplari di lupi e di cani, a turno, a contatto con l’essere umano, per studiare le differenze nelle interazioni. In presenza delle persone, i cani muovevano le sopracciglia con maggiore frequenza e intensità rispetto ai lupi.
Secondo Bridget Waller, psicologa evoluzionista all’Università di Portsmouth e coautrice dello studio, la comunicazione interspecie è un importante adattamento evolutivo in alcuni animali addomesticati, soprattutto perché ha una priorità molto alta per gli esseri umani.
Lo dimostra il rilascio di ossitocina che avviene sia nell’essere umano sia nel cane, quando le due specie entrano in contatto visivo, mentre ciò non avviene tra essere umano e lupo.
L’ossitocina, soprannominata “ormone dell’amore”, è presente in tutti i mammiferi e viene associata all’affetto, alla fiducia e alla maternità.
È possibile che l’evoluzione di questa capacità espressiva nei cani sia frutto di un processo di selezione naturale o artificiali. In altre parole, alcune razze dei cani sono state create con determinati tratti per rendere gli animali più utili al lavoro. Altre razze invece potrebbero aver prosperato nel corso dei millenni perché avevano in partenza dei caratteri che li rendevano più gradevoli o meno minacciosi per gli esseri umani, garantendosi così la loro protezione.
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