Caverna, clava, cane. Quando l’uomo addomesticò il cane.

Quando l’uomo addomesticò il cane? Già dalla caverna! La compagnia del nostro amico a quattro zampe, quindi, risale più o meno a 15.000 anni fa.

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Quando l’uomo con la clava iniziava a dedicarsi all’agricoltura e a formare i suoi insediamenti permanenti aveva sentito l’esigenza di una compagnia a quattro zampe. Alcuni scienziati hanno evidenziato una sostanziale differenza tra il cranio di un lupo e quello di un pastore tedesco, osservando che l’addomesticamento del cane deve risalire al periodo Neolitico.

Gli stessi studi affermano che la distinzione dei cani in razze risale solamente a 200 anni fa, poco prima della nascita delle associazioni cinofile. Il cane non sarebbe stato addomesticato nel Paleolitico, ma nel Neolitico; quando l’ambiente agricolo avrebbe favorito l’addomesticamento dei lupi più docili e mansueti.

Ma perché l’uomo del Neolitico avrebbe voluto la compagnia di un cane? Il cane selvatico abitava probabilmente a stretto contatto con l’uomo, si cibava dei suoi resti e diventava un ottimo segnale d’allarme in caso di pericolo. Progressivamente diventano ottimi alleati durante la caccia e la conduzione del bestiame.

Tra i più antichi gruppi di lupi si distinguono quattro famiglie: il lupo indiano e arabo, da cui deriva i levrieri e i segugi; il lupo europeo e nordamericano, da cui derivano i cani da pastore e i molossi; il lupo cinese, da cui deriva il chow chow e il lupo giapponese da cui derivano gli spitz. Da questi primi gruppi si sono successivamente differenziate le razze.

Le mitologie dei nostri antenati testimoniano come dal Neolitico in poi il cane assume una posizione sempre più privilegiata accanto all’essere umano rispetto agli altri animali. Non possiamo non ricordare il culto di Anubi tra gli antichi Egizi, ma questa non era certamente l’unica cultura che era stata affascinata dal nostro amico a quattro zampe. Avremo modo di parlare di tutto questo nei prossimi post dedicati alla mitologia del cane!

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